ANTICIPAZIONI SULLA LEGGE DI BILANCIO 2026

 

DDL con novità per fisco, lavoro e pensioni

 

Il Consiglio dei Ministri in data 17.10.2025 ha approvato il Disegno di Legge di Bilancio che traccerà le coordinate economiche del prossimo anno. Parliamo di una manovra da 18,7 miliardi di euro che tocca stipendi, tasse, previdenza e agevolazioni alle imprese. Il testo ora passa al Parlamento per l’iter di approvazione che dovrà concludersi entro il 31.12.2025.

 

Di seguito analizziamo le novità più rilevanti, come la riduzione del secondo scaglione Irpef, la nuova definizione agevolata delle cartelle esattoriali, nota come rottamazione quinquies, i bonus per le famiglie, gli incentivi per chi assume, fino alle pensioni passando per i crediti d’imposta per le zone economiche speciali.

 

Aliquote Irpef

La Legge di Bilancio 2026 prevede un intervento di 2,8 miliardi di euro per alleggerire la tassazione sui redditi delle famiglie, riducendo l’aliquota Irpef del secondo scaglione dal 35% al 33%. La nuova struttura prevede il 23% fino a € 28.000, il 33% tra € 28.000 e € 50.000, e il 43% oltre € 50.000.

Il beneficio si applica ai contribuenti con reddito fino a € 200.000; oltre tale soglia la riduzione viene sterilizzata. Il risparmio stimato varia da circa € 20 annui per un reddito di € 29.000 a circa € 440 per redditi fino a € 200.000.

Si stima che saranno oltre 9 milioni i contribuenti, con redditi compresi tra € 28.000 e € 200.000 che beneficeranno della riduzione dell’aliquota intermedia.

Restano confermate la flat tax al 15% per redditi fino a € 35.000 e ulteriori agevolazioni per i redditi medio-bassi, come la detassazione dei premi di produttività, del lavoro festivo e notturno e la tassazione ridotta per gli aumenti da rinnovi contrattuali.

 

Locazioni brevi

L’art. 7 interviene sul D.L. 50/2017 (disciplina delle locazioni brevi), introducendo una precisazione sulle condizioni per applicare l’aliquota ridotta del 21%, prevista per la cedolare secca.

Dopo le parole «dichiarazione dei redditi», viene aggiunto che la riduzione dell’aliquota al 21% è valida solo se, durante il periodo d’imposta, non sono stati conclusi contratti di locazione breve tramite intermediari immobiliari o portali telematici (come Airbnb, Booking, ecc.).
In pratica la cedolare secca al 21% è applicata solo se il contribuente loca direttamente, senza l’intervento di piattaforme o intermediari, mentre la cedolare secca al 26% è aliquota ordinaria applicabile ai redditi da locazioni brevi.

Anche se uno solo dei contratti dell’anno è stato gestito tramite un portale telematico o un intermediario, non si può beneficiare della riduzione al 21% per l’anno di riferimento. 

 

Bonus casa

I bonus casa vengono prorogati alle stesse condizioni del 2025; significa che per le spese di recupero edilizio sostenute fino al 31 dicembre 2026 resta la detrazione al 50%, mentre per le seconde case si applica il 36%, con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare.

Dal 2027 la detrazione tornerà alla misura “ordinaria” del 36% e per le seconde case si applicherà il 30%.

Inoltre, viene esteso al 2026 anche il riferimento temporale di alcuni bonus “collegati”, come il bonus mobili e gli interventi su parti comuni di edifici condominiali.

Per gli interventi di riqualificazione energetica (ecobonus) si potrà beneficiare ancora per tutto il 2026 delle percentuali oggi in vigore: 50% per l’abitazione principale e 36% per le seconde case.

 

Definizione delle cartelle di pagamento

Si introduce una nuova definizione agevolata dei carichi affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2023, per imposte e contributi non versati, ma esclusi quelli da accertamento. I debiti potranno essere estinti senza pagare sanzioni, interessi e aggio, versando solo imposte e spese di notifica/esecuzione. Il pagamento potrà avvenire in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026 o in 54 rate bimestrali fino al 2035, con interessi al 4% annuo.

La domanda dovrà essere presentata entro il 30 aprile 2026 all’Agenzia delle Entrate Riscossione, che comunicherà l’importo dovuto entro il 30 giugno.

Con la domanda si sospendono fermi, ipoteche e procedure esecutive. La misura vale anche per debiti inclusi in precedenti rottamazioni inefficaci e per quelli in procedure concorsuali, con effetto di piena estinzione dopo il pagamento della prima rata.

 

Investimenti in beni strumentali

L’art. 94 introduce una maggiorazione dell’ammortamento per gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026 (o entro il 30 giugno 2027 con ordine e acconto del 20% entro fine 2026). Il beneficio, destinato alle imprese in regola con sicurezza sul lavoro e contributi, esclude quelle in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali.

La maggiorazione del costo di acquisizione vale ai fini delle imposte sui redditi ed è riconosciuta nella misura del 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 100% fino a 10 milioni e 50% fino a 20 milioni.

Per gli investimenti “green” che riducono i consumi energetici del 3% (o del 5% nei processi) la maggiorazione sale fino al 220%. Sono ammissibili anche investimenti in impianti per autoproduzione e stoccaggio di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo. La gestione e le comunicazioni avverranno tramite una piattaforma del GSE, che curerà anche i controlli. Il beneficio è cumulabile con altre agevolazioni, nei limiti del costo sostenuto.

 

Assegnazione agevolata di veni ai soci

Riaperta la possibilità per le società di persone e di capitali di assegnare o cedere beni immobili o mobili registrati ai soci entro il 30 settembre 2026, con tassazione agevolata. Sulla differenza tra valore normale e costo fiscale dei beni è prevista un’imposta sostitutiva dell’8% (o 10,5% per le società non operative), mentre le riserve in sospensione sono tassate al 13%.

Le imposte di registro, ipotecarie e catastali sono ridotte: proporzionali dimezzate e fisse per ipotecaria e catastale. Previsti versamenti in due rate (60% entro settembre, saldo entro novembre 2026).

La misura si estende anche all’estromissione agevolata dei beni delle imprese individuali effettuata tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2026, con effetti dal 1° gennaio 2026 e imposta sostitutiva da versare entro novembre 2026 e giugno 2027.

 

Flessibilità delle madri lavoratrici

Dal 1.01.2026 i datori di lavoro privati che assumono madri con almeno 3 figli minori e prive di impiego da 6 mesi beneficiano di un esonero contributivo del 100%, fino a € 8.000 annui.

L’agevolazione dura 12 mesi per contratti a termine, 18 mesi complessivi se trasformati a tempo indeterminato e 24 mesi per assunzioni dirette a tempo indeterminato. Restano esclusi i premi Inail, il lavoro domestico e l’apprendistato.

Introdotto anche un incentivo per la trasformazione del contratto da tempo pieno a parziale per genitori con almeno 3 figli conviventi. Ai datori che autorizzano tale riduzione senza diminuire il monte ore complessivo è riconosciuto un esonero contributivo fino a € 3.000 annui per 24 mesi. Le regole attuative saranno definite con decreto interministeriale entro 180 giorni.

 

Bonus mamme

Il Bonus mamme per le lavoratrici con almeno 2 figli viene potenziato. Il tetto di reddito per accedere all'agevolazione si attesta a € 40.000. Secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni, il contributo mensile potrebbe passare da € 40 a € 60 (da € 480 a € 720 all’anno).

La durata del beneficio arriverebbe fino ai 10 anni di età del figlio più piccolo per le mamme con 2 figli, e fino ai 18 anni per quelle con 3 o più figli.

 

Premi di produttività

La Legge di Bilancio 2026 introduce un pacchetto di misure fiscali volte a sostenere il reddito dei lavoratori dipendenti e a incentivare la produttività, intervenendo su tre principali fronti: premi di risultato, rinnovi contrattuali e lavoro notturno o festivo.

In primo luogo, la detassazione dei premi di produttività viene rafforzata: l’imposta sostitutiva si riduce dal 5% all’1% per le somme erogate nel 2026 e 2027, entro il limite di € 5.000 e a favore dei lavoratori con reddito non superiore a € 80.000.

Sul fronte dei rinnovi contrattuali, viene introdotta un’imposta sostitutiva del 5% sugli aumenti retributivi riconosciuti nel 2026, derivanti da rinnovi sottoscritti negli anni 2025 e 2026. Il beneficio spetta ai lavoratori del settore privato con reddito fino a € 28.000 e mira a sostenere l’adeguamento salariale al costo della vita, favorendo al contempo una più rapida conclusione delle trattative contrattuali.

Una terza agevolazione riguarda le maggiorazioni e indennità per lavoro notturno, festivo o a turni: su tali compensi è prevista un’imposta sostitutiva del 15%, entro il limite di € 1.500 annui, per i lavoratori con reddito non superiore a € 40.000. La misura intende riconoscere il disagio legato alle prestazioni rese in orari particolarmente gravosi.

Tutte le imposte sostitutive saranno applicate dai sostituti d’imposta, previa attestazione da parte del lavoratore dei redditi percepiti nell’anno precedente, se diversi da quelli certificati. Restano escluse dall’agevolazione le somme che sostituiscono la retribuzione ordinaria, mentre continuano ad applicarsi le ordinarie regole contributive.

Complessivamente, tali interventi si affiancano al taglio del cuneo contributivo già in vigore, con un effetto combinato potenzialmente rilevante per le fasce di reddito medio-basse.

 

Buoni pasto elettronici

La prossima Legge di Bilancio 2026 potrebbe prevedere l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale per i buoni pasto elettronici, portandola dagli attuali € 8 a € 10 giornalieri, mentre rimarrebbe invariato il limite di € 4 per i buoni cartacei.

La misura, se confermata, rafforzerebbe l’attrattività dei buoni digitali, in linea con gli obiettivi di semplificazione e tracciabilità dei flussi economici. L’aumento consentirebbe un duplice vantaggio: per i datori di lavoro, un risparmio fiscale e contributivo; per i lavoratori, un incremento del potere d’acquisto netto.

Il provvedimento si inserisce nel più ampio quadro degli strumenti di welfare aziendale che concorrono a migliorare la qualità del lavoro e la produttività.

 

Congedo parentale

Per quanto riguarda i congedi, anche nel 2026 i genitori potranno contare su tre mesi di congedo parentale facoltativo indennizzati all’80%.

Questi mesi devono essere utilizzati entro il compimento dei 6 mesi di età del bambino (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento). I restanti mesi disponibili rimangono indennizzati al 30% e, come anche il congedo di malattia del figlio, saranno fruibili entro i 14 anni del figlio.

 

APE sociale

La bozza del DDL di Bilancio 2026 conferma la proroga dell’APE sociale fino al 31.12.2026, mantenendo invariate le condizioni di accesso: almeno 63 anni e 5 mesi di età, appartenenza alle categorie di caregiver, invalidi dal 74%, disoccupati di lungo corso o addetti ai lavori gravosi, con almeno 30 anni di contributi (36 per i lavori gravosi, 32 per operai edili e ceramisti), e uno sconto per le lavoratrici madri fino a 2 anni.

Restano fissate le scadenze annuali per la presentazione delle domande di certificazione dei requisiti (31.03 e 15.07), con possibilità di presentazione tardiva entro il 30.11 se vi sono risorse residue.

Gli addetti ai lavori gravosi potranno accedere indipendentemente dall’ap-partenenza alle vecchie o nuove categorie, grazie all’interpretazione estensiva dell’Inps, nonostante la mancanza di esplicito richiamo nella bozza della manovra.

 

Sistema pensionistico

Sul capitolo previdenza, il pacchetto vale complessivamente 3,6 miliardi di euro nel triennio 2026-2028. La questione più delicata riguarda l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita. Dal 2027 l’età per la pensione di vecchiaia dovrebbe salire a 67 anni e 3 mesi.

Nel 2027 l’aumento sarà di 1 mese, per poi passare a 2 mesi dal 2028. Vengono esclusi da questo incremento i lavoratori che svolgono mansioni gravose e usuranti. Per queste categorie - che la normativa vigente già tutela con percorsi agevolati - resta fermo il requisito attuale.

Le pensioni minime dovrebbero registrare un incremento di € 20 mensili.

 

 

28/10/2025

 

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